Sulla base di un fondo nazionale, istituito nel 1998 dall’art. 11 della Legge n. 431/98, ogni anno i Comuni pubblicano un bando per assegnare i contributi economici a integrazione del pagamento del canone d’affitto.
Il bando è rivolto a tutti coloro che, in possesso dei requisiti di reddito contenuto descritti dai singoli enti, necessitano di un contributo per il pagamento del canone di affitto dell’alloggio. Questo “contributo” non copre per intero l’importo, ma ha lo scopo di abbatterne una parte rendendolo più equo.

Nel caso di nuclei familiari in cui sono presenti ultrasessantacinquenni, disabili con percentuale di invalidità pari o superiore al 67%, soggetti a sfratto esecutivo per finita locazione, minori, oppure nel caso di nuclei familiari seguiti economicamente dai Servizi sociali territoriali o con reddito zero, i limiti di reddito descritti, possono essere incrementati fino ad un massimo del 25%.

Sulle domande presentate in autocertificazione si effettuano in percentuale i controlli, ai sensi di legge. Nei casi in cui la documentazione prodotta risulti difforme dai dati di reddito e di canone dichiarati, il contributo viene sospeso e i fascicoli trasmessi all’Autorità giudiziaria.

Per informazioni rivolgersi presso i Comuni di appartenenza.